Tutti lo conoscono. L’albero che domina la piazza del Rockefeller Center annuncia il Natale, e il giorno in cui viene acceso la città si ferma. La prima volta fu nel 1933. Era stato appena inaugurato l’edificio principale del Rockefeller Center, il 30 Rockefeller Plaza. Ma a dire il vero fu durante la Grande Depressione, due anni prima, che venne piantato dagli operai il primo vero alberello di Natale.
Erano in gran parte immigrati irlandesi, e alla tradizione cattolica ci tenevano. Cercavano di rimanere uniti durante la crisi economica. Adesso l’albero continua ad essere piazzato nello stesso posto. Viene scelte un abete rosso, alto tra i 21 e i 30 metri. Viene trasportato a metà novembre dentro la piazza, e dopo essere stato addobato, viene acceso agli inizi di dicembre, e così rimarrà fino all’Epifania.
Un mese, e poco più, in cui diventa il protagonista indiscusso delle foto dei turisti, con la stella di Swarovski disegnata da Michael Hammers che domina dall’alto. Un gioiellino il cui valore è un milione e mezzo di dollari. La scelta dell’albero non è cosa facile, si usa un’elicottero che perlustra dall’alto le zone boscose, e dopo il natale il suo legno viene usato per fabbricare porte per le case dei più bisognosi.
L’aneddoto più curioso riguarda il  lontano 1979. Un uomo di 27 anni scalò l’albero per chiedere la liberazione degli ostaggi americani nell’ambasciata iraniana. La polizia, con molta calma, cercò farlo scendere, spiegandogli che il suo gesto non avrebbe aiutato la sua causa. Cose americane!
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