Amare la propria terra è bello, e l’amore deve essere così, esagerato. Ma se non riesco a convincervi della bellezza di New York, spero di convincervi della sua straordinarietà . Quell’energia unica che vi trascina nelle strade senza sosta,  vi toglie almeno dieci anni. Se non è bella, vi farà sentire belli. Credetemi. Mettiamola così. L’Europa e le sue città sono un tranquillo mare cristallino dove nuotano pesci bellissimi. E dentro quella calma osservi con la tua maschera la bellezza del fondale marino. New York siete voi da soli su una barca, col mare in tempesta, i fulmini, i tuoni, il vento, la fine del mondo. Ma mentre siete là , con lo sguardo alto, traballanti, un attimo prima che tutto possa finire, farete una cosa. Anzi due. La prima: contemplerete una bellezza che sembra una catastrofe. La seconda: cambierete.
Giusto, giustissimo. Tuttavia c’è un gusto particolare nel mangiare un piatto di pasta sull’altro lato dell’Oceano. Quindi se in una vacanza a New York di 5 giorni, vi va una pasta o una pizza, non preoccupatevi. Anche se ve ne vanno due o tre. Non state violando nessuna legge biblica. E’ bello fare quel che si vuole senza problemi e assecondare i propri desideri. Poi entrare nei ristoranti italiani, parlare col cameriere, ascoltare la storia del ristoratore, fa parte di quell’incredibile esperienza che è il viaggio. E magari dal nulla nascono idee.
Vi sorprenderà quello che vi sto per dire. Ma New York è tra le città più sane degli Stati Uniti. La gente tende a bilanciare la dieta, a camminare molto, a fare ginnastica. E vista l’alta percentuale di giovani e di single, la cura del corpo diventa uno strumento di comunicazione importante. Detto questo avete ragione: l’alimentazione americana nei suoi elementi costitutivi è troppo grassa e zuccherosa. Ma New York è un’eccezione
Questo idea che a New York si mangi male è inaccurata. In realtà per varietà è una città unica. La qualità può essere pessima, ma anche altissima. Provate a mangiare la pizza di San Matteo o Ribalta, o la pasta di Amarone e Piccola Cucina (cito a caso, e ce ne sono tanti altri). Vi ricrederete. Non dimenticate che qui c’è il ristorante migliore al mondo, ma non vi dico qual è. Googlate.
Difficile contraddire questa percezione. E’ indubitabile che New York sia piena di topi, è indubitabile che mediamente le case dei newyorkesi siano piu’ trasandate di quelle degli italiani, popolo che ha un culto totale della casa. Però è inutile cercare a New York, una città di 8 milioni di abitanti che si muovono continuamente, la pulizia di Lugano o di una città di provincia. Alla sporcizia bisogna fare l’abitudine. Confesso di avere avuto i topi in casa, ma non per questo ho amato meno New York, né ho desiderato andarmene.
Udite udite, gli uccellini li sento anche io ogni mattina dietro casa. In più al posto dei piccioni a cui dare le molliche mi vengono a trovare gli scoiattoli che mi entrano in cucina e  rubano le arachidi.
Non concordo su questo punto. New York è piena di legami, che si creano continuamente, e si disfano. Non devi avere necessariamente una comitiva con cui fare tutto, ma in base al tuo carattere puoi scegliere se stare solo, avere diverse amicizie da frequentare di volta in volta, oppure andare in un pub e conoscere qualcuno che potrebbe diventare tua moglie o marito. L’individualismo sfrenato si accompagna anche ad una fervente vita di quartiere.
Per due anni ho vissuto a New York con 422 dollari a settimana. Avevo un affitto di 750 dollari al mese, il resto li spendevo in sfizi. Non mi è mancata roba per vestirmi, perché con gli sconti mi portavo a casa camicie da Banana Republic per 10-15 dollari. Per il cibo un piatto di pasta, una fetta di carne, una insalata me li potevo permettere. E tra un happy hour e un altro non mi sono mancate neanche le bevute. E udite udite, ho anche offerto da bere a qualche bellissima newyorkese (o ero ubriaco, e mi sembrava bella).  Ma la cosa piu’ importante, ho messo da parte quei pochi soldi necessari per aprire quell’impresa di cui oggi sono proprietario.
La mia sensazione è diversa. In genere la microcriminalità non è avvertita come un problema. Personalmente non ho avuto mai paura che mi rubassero il cellulare o il portafogli. Ho cacciato bigliettoni da cento dollari per strada senza alcuna paura. Ho camminato ad ogni ora della notte. Ho attraversato diversi quartieri. Sono vivo. New York è un città discretamente sicura. Ma è pur sempre una metropoli, e bisogna avere il livello di attenzione alto che ci vuole in una metropoli. Quando sono a Valle dell’Angelo mi rilasso di più.
Verissimo. A New York in genere si lavora di più. Ma anche i guadagni tendono ad essere maggiori. Devo anche dire che conosco camerieri che lavorano 4 giorni a settimana, e gli altri 3 giorni se li godono. E si fanno bei soldini.
Se dovessi fare una comparazione con l’Italia, allora credo non ci siano dubbi: gli italiani vestono meglio. Se dovessi compararli ai francesi, neanche ho dubbi. I francesi vestono meglio. Se dovessi compararli ai tedeschi non so. A parte scherzi, dentro questo caos bizzarro troverete spunti di stile urbano che faranno tendenza. Eccome che faranno tendenza.
Ragazzi comunque se non l’avete googlato, il ristorante migliore al mondo è l’Eleven Madison Park
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Journalist, Writer, NY Urban Explorer
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