Blog

Una delle scene dell’America che vediamo spesso in fil e telefilm, soprattutto se questi sono ambientati negli anni ’80 e ’90, sono i chioschetti in cui grandi e piccini vendono la limonata.

Una tendenza che pare stia ritornando a New York, dove si stanno nuovamente diffondendo questi banchetti dove bambini e ragazzi vendono ai passanti, a prezzi super competitivi, bicchierini di limonata fresca fatta a mano.

Il ritorno dei Lemonade Stand

Ebbene sì, stanno tornando i lemonade stand. Li vediamo in giro per la città gestiti da bambini che si divertono e raccolgono soldi, spesso per scopi benefici. Pochi centesimi per un bicchiere di limonata fredda. C’è chi si accontenta della classica bancarella di legno e chi mette in atto tutto il suo ingegno per creare strutture elaborate e colorate. Spesso sono gli stessi genitori che aiutano i ragazzi a mettere su questa piccola attività. C’è persino chi accetta pagamenti con le carte di credito.

Uno dei quartieri più fiorenti in tal senso è Brooklyn, soprattutto le zone dove le classiche case all’americana prendono il posto dei grattacieli. Molti sfruttano anche i social per attirare nuovi clienti.

La storia dei Lemonade Stand

La storia delle bancarelle di limonata è antichissima, bisogna fare un salto nel 1860 quando i primi venditori creavano questi intrugli che di limone avevano poco. Nel 1879 questa attività divenne sempre più presente e ovunque in giro per New York si notavano questi banchetti.

Negli anni sempre più ragazzini hanno iniziato a dedicarsi a questo per guadagnare qualche soldo, soprattutto durante le vacanze estive. Ed è diventato così popolare da entrare ormai nell’immaginario comune dell’America all’estero. Inoltre, spesso questi piccoli chioschi vengono utilizzati per raccogliere fondi e finanziare progetti a scopo sociale.

Se venite in vacanza a New York, cercateli in giro per le strade e i parchi cittadini. Uno dei principali è quello a Central Park, dove Annabell e i suoi figli vendono bicchieri di limonata da 8 anni, raccogliendo soldi che poi vengono devoluti a organizzazioni benefiche.